Trattamenti dei calli,ipercheratosi plantari e meta tarsalgia - Podologia La Bella

dott. in Podologia - dott. in scienze motorie
massofisioterapia - professionista sanitario
riabilitativo classe 2/Snt
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Trattamenti dei calli,ipercheratosi plantari e meta tarsalgia

i trattamenti
 
La ipercheratosi plantare altro non è che la definizione medica di un problema molto comune sia tra gli uomini che tra le donne:
I calli dei piedi.
dott La Bella Luigi PODOLOGOPiù o meno profondi che siano, si tratta di ispessimenti della cute della pianta dl piede, che più frequentemente si formano sotto le dita, ovvero sotto le teste metatarsali, proprio dove tendiamo a concentrare il peso del corpo quando camminiamo.
 
 
Perché si formano i calli, anche detti duroni o occhi di pernice? In genere la causaprincipale è il sovraccarico, talvolta accentuato da una cattiva postura del piede, o da attrito, come accade quando indossiamo scarpe troppo strette senza plantare interno.
 
 
Nelle donne il fenomeno è aggravato dall'uso dei tacchi alti, che spostano tutto il peso del corpo sulla porzione anteriore del piede. Altre malattie cutanee come ad esempio la psoriasi possono portare alla formazione di callosità.
 
Le ipercheratosi plantari si distinguono in tre tipologie dal punto di vista dermatologico:

  • Placca callosa (ipercheratosi estesa)
  • Tiloma (durone rotondeggiante e circoscritto)
  • Heloma (cheratosi di forma rotondeggiante e piccola, che può essere dura o molle e che comunemente viene definita occhio di pernice)


Se l'ipercheratosi plantare è molto fastidiosa ci si rivolge ad un podologo che esaminerà la pelle per valutare l'estensione e la profondità delle callosità onde studiare una strategia curativa adeguata.

L'ipercheratosi può essere dolorosa, pertanto si può risolvere il problema asportando la parte ispessita e prevenendo le recidive con l'uso di plantari anatomici su misura.
E' bene, inoltre, evitare di usare a lungo calzature scomode, strette, con suole dure o di legno, troppo basse o troppo alte.

dott La Bella Luigi PODOLOGOCon il termine metatarsalgia s’intende una serie di sindromi dolorose corrispondenti alla regione plantare del piede riferita alle teste metatarsali. Le ossa metatarsali sono le ossa lunghe del piede.
Si trovano tra le ossa che formano la caviglia (ossa tarsali) e le ossa delle dita (falangi).

Le patologie di metatarsalgia si dividono comunemente in:
  • metatarsalgie biomeccaniche
  • metatarsalgie non biomeccaniche.

Nel primo caso, siamo di fronte ad una patologia algica sostenuta da squilibri di carico, attribuibili ad anomalie di lunghezza dei raggi metatarsali, anomalie di posizione dei raggi metatarsali oppure anomalia di motilità di uno o più raggi del Lisfranc, come per gli esiti post-traumatici.

Le metatarsalgie non biomeccaniche, invece, hanno origine da interessamento flogistico articolare o para-articolare da malattie sistemiche (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, etc…) oppure da affezioni locali ( come nel caso dell’artrite settica).

A volte la metatarsalgia presenta lesioni definite ai nervi interdigitali definite con il nome di Neuroma di Morton o meglio Neuroma Civinini-Morton, polinevriti, lesioni vascolari o altre lesioni dei capi articolari (Malattia di Kolher, osteonecrosi asettica della testa del II osso metatarsale) o dei tessuti molli.

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